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Giulio Lenotti
Il DJ

Giulio Lenotti

Anche i Daft punk in chiesa hai suonato… Ciao PIT sei diventato davvero un bravo dj…

Quando, credo nel 2007, ho conosciuto Ruben mi ha presentato il suo staff con “suoi” 3 dj: Gary, Giacomo, che è diventato subito Nakata per me, e Pit

Eri quello più timido e tecnicamente quello più preparato.

Era il periodo in cui io mi ero innamorato della minimal o di quella “musicaccia orrenda” come la chiamavi tu, anche se poi dopo qualche mese ha cominciato a piacere pure a te.

Alla domenica pomeriggio alla Scala mi dicevi: qui se sbaglio un disco vanno tutti via……

Quando sei salito sul palco a suonare al gate mi ricordo che un po’ tremavi, ma toccava a te e ti abbiamo spinto su.

E poi è venuto il Berfi’s e soprattutto l’Orange, e ho visto te e i tuoi amici crescere, divertirvi, bere, innamorarvi, creare un vostro stile musicale.

Avere 18/20 anni con tutto quello che vuol dire.

Un pomeriggio al Santini mi hai detto: oh facciamo i cyberpunkers al Berfi’s a settembre

Ho chiesto a Ronny,  che mi ha detto: ma dai, due con la maschera facciamo suonare perché te l’ha detto Pit?

E io non sapevo neppure chi fossero

Ma alla fine ti abbiamo dato fiducia e te la sei strameritata.

Poi cambiano i locali e passano gli anni, funziona così.

qualche giorno fa mi hai preso in giro perché la mia Lazio aveva perso con la tua Juve, di nuovo.

Mi hai chiesto se ti mandavo un remix che ho fatto di Rihanna e sono contento di essermi ricordato di inviare la mail.

Anche se non hai risposto più…

È stato bello conoscerti, sentirti suonare sempre meglio, è stato commovente vederti tremare sotto quel palco, ed è stato giusto spingerti sopra.

Perché era il tuo posto

Ciao Pittong….

ci vediamo di la

Giulio L.

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